TITOLO: Jane Eyre
AUTORE: Charlotte Bronte
ANNO: 1847
PAGINE: 576
RECENSIONE: Jane Eyre è uno di quei libri che definire semplicemente "romantico" sarebbe riduttivo e ingiusto perchè Jane Eyre è molto di più, è un grande classico. Il quadro che ci viene illustrato dall’autrice è il susseguirsi di una serie di circostanze ardue e anguste , non facili da superare ma a tutto ciò si contrappone la forza e la resilienza di una donna che non si è mai fatta sottomettere da chi credeva di avere potere su di lei. Infatti, Jane fin dalla sua infanzia è sempre stata una bambina in una situazione assolutamente sfavorevole poiché si trova orfana e affidata alle cure della zia che la rifiuta. La sua infanzia trova fine solo quando diviene a sua volta insegnante presso l'istituto per bambine orfane e povere a cui viene affidata sin dalla più tenere età, a seguito dell'odio della zia, ma il suo spirito irrequieto non accetta la situazione di equilibrio che ha finalmente trovato e perciò segue la strada di tutte le fanciulle mediamente istruite ma povere ossia cerca lavoro come istitutrice privata. Proprio qui, a casa dei T., ha iniziato la vita adulta di Jane che, ben presto, si ritrova a fare i conti con le prime delusioni d'amore.
CITAZIONE: “Non può essere ch’io abbia tanta felicità, dopo tanto dolore. È un sogno; un sogno di quelli che ho fatto spesso, di notte, immaginandomi di stringerla ancora una volta sul mio cuore, come faccio ora; credendo di baciarla e sentendo che mi amava e che non mi avrebbe lasciato mai.”
Nessun commento:
Posta un commento